Il biophilic design – progettazione biofilica – è una disciplina che integra la natura e i sistemi naturali in un ambiente costruito per suscitare emozioni e risposte fisiche e mentali da parte dell’uomo.
Si tratta di una vera e propria etica progettuale che fonda le sue radici sul rapporto che gli esseri umani hanno con l’ambiente circostante e sui benefici che una vita green può regalare loro.
Partendo dalle basi, il termine biofilia – “amore per la vita” – venne coniato per la prima volta nel 1965 dallo psicologo sociale Erich Fromm per descrivere la tendenza psicologica a essere attratti verso tutto ciò che è vivo. Un po’ di anni più tardi, però, è stato il biologo statunitense Edward Osborne Wilson a darne un significato più completo. Nel suo libro intitolato Biophilia, la descriveva come “un’attitudine innata a concentrare l’attenzione dell’uomo sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”.
Semplificando, potremmo dire che è l’attrazione che ognuno di noi prova nei confronti del creato e del senso di benessere che ci trasmette.
E il collegamento con il design?
È avvenuto – relativamente – poco tempo fa.
Per comprenderlo meglio è doveroso citare Stephen R. Kellert, un professore emerito di ecologia sociale presso la Yale School of Forestry & Environmental Studies.
Kellert è infatti riuscito a sintetizzare la connessione tra gli esseri umani e il mondo naturale identificando i sei elementi chiave del design biofilico declinandoli in più di 70 attributi:
🌿 caratteristiche ambientali: la presenza di elementi naturali come l’acqua e le piante, ma, anche, le visuali su scenari green;
🌿 strutture naturali: la replica di forme che possiamo trovare in natura e l’introduzione negli ambienti delle stesse. Ne sono un esempio i motivi botanici, con animali, conchiglie, spirali o, ancora, le forme ovali;
🌿 modelli e processi: sulla falsa riga di quanto detto nel punto uno, l’idea è quella di incorporare gli elementi in un ambiente costruito. Bisogna porre particolare attenzione all’area e al fatto che, generalmente, tutto ruota attorno a un punto centrale;
🌿 luce e spazio: questo attributo si focalizza sull’importanza della luce naturale e degli spazi ai fini dello sviluppo di un ambiente in armonia con l’uomo. Focus principale, nel nostro caso, l’importanza di una transizione tra interno ed esterno;
🌿 connessione con il luogo: l’importanza di integrare un edificio con il luogo in cui si inserisce sotto diversi punti di vista;
🌿 relazione uomo/natura: basata soprattutto sulla percezione umana e sulle sensazioni che la natura produce negli esseri umani.
Aspetti, quelli sintetizzati qui sopra, che riescono a guidare gli architetti nella realizzazione di progetti capaci di connettere l’uomo con l’ambiente, dove la natura diventa un elemento fondante e predominante.